La politica bergamasca non è presente nei posti chiave di Milano e di Roma.

Intervista di Bergamo Oggi.  "Inchiesta tra i  partiti in attesa delle Elezioni  Amministrative - 1985"

Ultima  parte

Lo sostiene il Segretario Provinciale repubblicano Alberto Sangalli. - E la DC non detiene cariche importanti ?

«Si», risponde, «però non ha un peso sufficiente per poter orientare un certo indirizzo». Per l'insediamento massiccio del terziario in centro bisogna operare un decongestionamento superando la cinta ferroviaria. Favorevole all'aeroporto. I punti qualificanti della Giunta e dell'apporto dell'edera: La casa, il sovrappasso, l'azione assistenziale, il diritto allo studio. «Ci proponiamo ancora», ha concluso, «come partito di governo e di amministrazione anche se sarà l'elettorato a dover dare la risposta».

Partito Repubblicano, seconda puntata. Alberto Sangalli risponde a una serie di quesiti che gli pongo su alcuni «nodi» di Bergamo.

D. Parliamo di un annoso problema, il traffico.

R. Parliamone. Il piano Gelmini lo abbiamo sempre difeso.

D. Si ma viene avanzato un preciso appunto alla Giunta dai liberali e non soltanto da loro. Non sono state realizzate le premesse indispensabili per la sua riuscita. C'è quindi una corresponsabilità repubblicana.

R. Si sono verificate diverse situazioni, ci sono stati dei tagli, delle soste, delle riprese, dei ripiegamenti.

D. Una specie di esercito in movimento per fare e disfare.

R. Il traffico non è un'equazione matematica. Sono mancati, in effetti, i parcheggi intermedi.

D. Appunto.

R. Ma non è stata solo una questione di mancanza di volontà della Giunta. Esistono difficoltà oggettive, la stessa reperibilità delle aree idonee.

D. La realtà non muta.

R. Per qualsiasi provvedimento occorre la collaborazione diretta dei cittadini. C'è il rifiuto dell'automobilista di parcheggiare dove potrebbe. Faccio l'esempio del parcheggio realizzato e non utilizzato dell'area Zopfi: ha una capacità di 200/300 vetture, e sino a pochi giorni fa, era ancora inutilizzato. E il parcheggio dell'Italcementi? Si è a quattro passi dal centro, è una questione anche di volontà.

D. E per il centro chiuso al traffico che ne dice?

R. Non si risolve il problema del traffico bloccando il centro "sic et sempliciter".

D. Si potrebbe studiare qualcosa?

R. Teniamo presente la conformazione topografica di Bergamo: ha due assi passanti che bloccando il centro, bloccano completamente la viabilità della città. Bergamo non ha circolari esterne, è sacrificata, come dicevo, su due assi portanti: si bloccherebbe il traffico per Città Alta e quello da est a ovest.

D. E' un discorso complesso. C'è stato quel forte insediamento di banche, uffici, e si rimprovera alla Giunta di non averlo in qualche modo previsto o abbastanza frenato.

R. Lei accennava prima ai «nodi», con una battuta potrei ribattere che tutti i nodi vengono al pettine.

D. In che senso?

R. L'insediamento massiccio ci fa pensare allo sviluppo sostenibile di Bergamo e al Piano Regolatore.

D. E cosa ne deduce?

R. Che dobbiamo porci una domanda: perché il terziario ha scelto il centro di Bergamo, a parte il terziario che va appositamente a cercarlo tipo le banche che abbisognano di movimento?

D. Già perché, me lo dica lei.

R. Perché non c'è stato lo sviluppo a Sud, al di là delle ferrovia. Ecco uno dei nostri obiettivi prioritari: superare la cinta ferroviaria per uno sviluppo della città più razionale, operando un efficace decongestionamento del centro.

D. Se ne è impiegato del tempo, decisamente troppo.

R. Nel nostro programma era uno dei punti fondamentali. Chiaramente siamo al governo cittadino da cinque anni e non ci assumiamo responsabilità per quanto è stato fatto in precedenza.

D. La montagna però, anche con la vostra presenza, ha partorito un topolino, una passerella pedonale.

R. Anzitutto ha partorito una decisione: di andare "di là", ed è un punto importante. E per quanto riguarda la tecnologia con cui si va "di là" è. allo stato dell'arte, l'unica praticabile per ragioni di natura finanziaria: la passerella o la liana.

D. Tarzan sta tornando di moda:

R. Fuori dallo scherzo debbo dire anche qualcosa sui suggerimenti di passare sotto e non sopra. Voglio ricordare che al tempo del concorso nazionale del sovrappasso, con una commissione giudicatrice, di cui facevano parte anche le minoranze, la verifica della Somea escludeva le possibilità di un sottopasso, data la particolare struttura geologica del sottosuolo.

D. Allora dobbiamo dire, viva la passerella?

R. Che la passerella possa diventare un'altra cosa, un effettivo"continuo" della città è un auspicio. Però se non si comincia ad andare "di là",  nessuno "di là" ci andrà.

D. Dal traffico al cielo. Aeroporto, voi come lo vedete?

R. E' una struttura che esiste nella dimensione bergamasca, è inutile volerlo ignorare, considerati anche i mezzi profusi dagli enti bergamaschi. Non si può cancellare con un colpo di gomma.

D. Errare è umano, perseverare....

R. Andiamo piano con le definizioni. Ha una sua dimensione e un suo ruolo. La Regione l'ha definito il terzo polo aeroportuale della Lombardia.

D. Le enunciazioni in Italia si sprecano.

R,E' vero ma Orio ha dato ampia prova di meritare la definizione proprio nei giorni scorsi quando Malpensa e Linate avevano dovuto chiudere i battenti. Ha sopportato un traffico enorme senza avere determinate attrezzature e,  per la sua limitata disponibilità finanziaria, non ha potuto adeguarsi.

D. Allora lei dice: può svolgere un ruolo importante.

R. Si non solo per Bergamo, ma in un ambito interprovinciale, vedi Brescia, Lecco, Cremona  e con quanti gestiscono gli aeroporti milanesi, anche se la Sea, in prima persona, ha sempre boicottato l'iniziativa.

D. E per il traffico su rotaia?

R. Bisogna realizzare il potenziamento delle ferrovie dello Stato.

D. Castellozzi (Nota: Segretario Provinciale del PCI) aveva accennato al metrò.

R. Con ragione. E' il discorso delle ferrovie celeri.

D. Ma qual é il polo naturale per Bergamo? Milano o Roma?

R. No c'è dubbio: Milano. Per quanto riguarda le comunicazioni, aeroporto di Orio, ferrovie, terza corsia,  si deve fare un altro discorso, che ha penalizzato parecchio l'Amministrazione.

D. E sarebbe?

R. L'assenza nei posti chiave decisionali a Milano e a Roma della politica bergamasca.

D. Non c'è nella stanza dei bottoni, malgrado la folta rappresentanza parlamentare e regionale?

R. E' la grande assente.

D. Ma la DC, ad esempio, ricopre fior di cariche.

R. Si, però non sono cariche con un peso sufficiente per poter capovolgere o indirizzare una certa politica.

D. Lei mi ha dato un giudizio positivo, e non poteva essere altrimenti considerato che ne siete compartecipi, della Giunta. Mi dica tre buone ragioni per cui la Giunta si caratterizza in positivo anche grazie al vostro apporto.

R. Avevamo al primo punto del nostro programma il problema dell'abitazione, della casa. Sfido chiunque a dimostrare che quanto è stato fatto in questi ultimi anni sia stato realizzato nei precedenti venticinque anni di amministrazione di qualsiasi colore.

D. E poi?

R. L'ho già detto prima. Dopo 25 anni di chiacchiere il sovrappasso della cinta ferroviaria è il segno che si vuole concretamente andare a Sud della cinta ferroviaria.

D. Sia pure con molte critiche.

R. Ci sono state e le teniamo nella debita considerazione. E poi voglio rammentare quanto si è fatto nei confronti degli anziani, dei portatori di handicap, dei minori. E sotto lo specifico profilo mi sento di elogiare la signora Zaira Cagnoni perché mai in precedenza c'era stato un assessorato così sollecito in materia.

D. E sul diritto allo studio?

R. E' una questione che investe i rapporti politici e umani nello stesso tempo che riteniamo di aver risolto in simbiosi con la DC. I democristiani hanno compreso le ragioni fondamentali e non settarie delle nostre esigenze e anche quel giro di poltrone all'interno della Giunta, ha avuto un suo significato in direzione  dell'efficienza. Da quando Ambrosini si è occupato della questione non ci sono state più pretese da parte delle scuole: ha razionalizzato la spesa, ha risolto lo sperpero irrazionale che prima si faceva.

D. Allora non si volevano abolire i crocifissi dalle scuole come qualcuno  aveva paventato.

R. No, c'erano ben altre ragioni e la DC le ha perfettamente comprese.

D. Davide, insomma, è riuscito a convivere con Golia.

R. Ci sono state ragioni di giustizia e di buonsenso. Vuol, dire che il dialogo all'interno della coalizione c'è stato, e non é stato un rapporto fra chi parla e chi è acquiescente. Credo che nessuno in Giunta, nel passato, un partito minore, abbia ottenuto un simile successo per il miglioramento del servizio all'utenza che poi era il vero punto in questione.

D. E per concludere: tornerete in Giunta dopo le elezioni?

R. Ci poniamo come partito di governo e di amministrazione. L'eredità che questa Giunta lascia ha una sua chiara impronta della nostra presenza che era intrinseca nel programma. Ritengo sia giusto e corretto poter continuare l'esperienza anche se sarà l'elettorato che dovrà esprimersi e dare la risposta.

Paolo Arzano
Pubblicato su Bergamo Oggi il 23 febbraio 1985

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