Le Feste dell'Unità


La manifestazione estiva maggiormente frequentata era la Festa Provinciale dell'Unità che si svolgeva nel mese di luglio sul piazzale fiere della Celadina. Oltre ai servizi di ristorazione e bar, i complessi musicali, ne cito solo alcuni quali: Africa Unite, Modena City Ramblers, Bandabarò, La Famiglia Rossi, che ogni anno si alternavano sul grande palco al centro della "cittadella" erano un forte richiamo per i giovani di tutta la provincia. Sotto l'aspetto politico, numerosi erano gli incontri e i dibattiti che vedevano la partecipazione di molti big nazionali. Ritengo non esagerata la presenza, nei venti giorni di apertura, di almeno 200 mila persone, e gli introiti erano commisurati a tali presenze.

I ristoranti specializzati si alternavano a quelli etnici, la richiesta di spazzi per le bancarelle superava di gran lunga la disponibilità e tutta l'organizzazione che precedeva, assicurava la gestione quotidiana e "smontava" la festa era enorme. La mente organizzativa, e operativa, era Beppe Leidi che gestiva anche il deposito dove erano riposti arredi e attrezzature per le feste successive.



Per le attività di servizio non esistevano "gerarchie" politiche che potevano essere esentate, ciascuno doveva contribuire anche nei lavori più umili: dalla pulizia dei servizi igienici al servizio ai tavoli.


Mio fratello Carlo aveva predisposto un programma gestionale computerizzato che, con l'aiuto di Katia, era stato applicato ai PC in dotazione ai vari stand. Ad ogni emissione dello scontrino di vendita dei prodotti venivano memorizzati, oltre all'incasso, la quantità e la tipologia degli articoli venduti. Il mattino successivo i dati venivano raccolti, inseriti nel PC centrale e automaticamente si aggiornavano le giacenze di magazzino e le eventuali ordinazioni ai fornitori. In buona sostanza la situazione era sempre sotto controllo.


Nel prefabbricato del PC centrale ero presente da prima dell'orario di apertura, per verificare che il sistema fosse funzionante, sino alla chiusura della mezzanotte, Il mattino successivo la raccolta dati la effettuavo dalle sette alle otto e nell'arco di un ora ero in grado di fornire tutte le informazioni: incasso giornaliero, consumi dei vari prodotti, giacenze di magazzino e le richieste di riordino.  Per tutta la durata della Festa.
Lo stand che raccoglieva maggior interesse, e maggior incasso,  era quello gestito da Bano con gli amici della CGIL. Il successo era dovuto ad un cuoco eccezionale e alla fornitura giornaliera di pesce da parte della Pescheria Orobica.


Così come quello, gestito dalla Federazione Giovanile, adibito a birreria: era preso d'assalto durante le esibizioni dei vari complessi musicali. ed era anche il più difficoltoso da chiudere al termine degli spettacoli serali.


Per me, Carlo e Katia, significava il periodo più stressante dell'anno e il dover rinviare ad agosto il mio soggiorno nella casa estiva di Zambla Bassa dove si era trasferita la famiglia. Per il Partito il "guadagno" della Festa era un importante e determinante contributo per le iniziative politiche e organizzative della Federazione.




Due ricordi, in particolare:


• sul viale d'ingresso, accanto allo stand dell'accoglienza, era posizionato quello della libreria "Rinascita" gestito da Roberto Minardi e dalla sorella. Ogni sera, puntualmente, prima dell'apertura della Festa Roberto arrivava, entrava, dava una sistemata ai libri esposti e, in attesa di cenare, si accomodava su una sedia accanto al tavolo dell'esposizione con un bel bicchiere di vino in mano in attesa dei visitatori. Molte volte anche solo in attesa di amici che entravano, scambiavano quattro chiacchiere e lo salutavano con cordialità. Roberto era una delle "istituzioni" dell'evento;


• alle sette del mattino, quando dovevo prelevare i dati contenuti nei PC di ogni stand, incontravo immancabilmente Claudio Ongaro, Segretario cittadino dei DS, con il tubo dell'acqua in mano occupato a dare la giornaliera pulizia ai "servizi igienici" lasciati in modo indegno la notte precedente. Stivaloni ai piedi, guanti di plastica  e cappellino bianco in testa spazzava con il getto d'acqua ogni traccia di residui organici.


Come affermato in precedenza a ciascuno il suo ruolo, nella Festa, prescindendo dalle cariche politiche.

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